“Per favore portateci a casa!” Le voci di 400 italiani bloccati in Argentina implorano il rientro!

Il mondo intero si inginocchia dinnanzi al coronavirus, il mondo intero si trova a fronteggiare un’emergenza mai vista, una situazione che nessuno immaginava potesse diventare così complicata.

Per sorte l’Italia è stata colpita maggiormente e per prima dopo la disfatta cinese. A rendere conto alla pessima situazione sono il numero di contagi e di morti. Nonostante la curva si abbassi, quotidianamente il numero dei contagiati e dei morti rimane altissimo e si va a sommare a tutti gli altri.

A fare i conti con la dura realtà e in alcuni casi con le restrittive leggi locali, sono anche i numerosi italiani all’estero.

Ad oggi in Argentina, infatti, sono circa 400 persone. Non chiedono aiuti economici, non rivendicano diritti assurdi; solo il più legittimo: tornare a casa. Proprio così. Perché neanche con tutto l’oro del mondo, per un’infinità di impedimenti burocratici e scarso apporto delle istituzioni, una maniera non c’è.

Questa è la storia di tanti connazionali, per molti doveva essere il viaggio della vita, che si sta trasformando nel peggiore degli incubi.

Le leggi argentine e i dati

https://www.clarin.com/policiales/coronavirus-argentina-10-dias-33-mil-detenidos-incumplir-aislamiento_0_wEfS0kMQe.html

Dopo 10 giorni di quarantena, con qualche centinaio di contagi, si faticavano a contare gli arresti. Il presidente dell’Argentina Alberto Fernández dal 16 Marzo 2020 ha emesso leggi durissime di emergenza senza preavviso, tra questi provvedimenti: ha chiuso aereoporti, ogni provincia e ogni mezzo di trasporto. Senza mezze misure per nessuno. E con durissime sanzioni per chi viola queste ultime.

Apporto delle autorità italiane

Se le autorità italiane non organizzano voli e trasporti di emergenza, chi altro può farlo?

“Porteremo gli Italiani a casa dalle loro famiglie”

Sicuramente gli italiani sono un popolo che sa sopravvivere. La storia ci dice questo. Ma in questo caso se non sono le istituzioni a battere i pugni sul tavolo e imporsi, chi può?

Il messaggio da parte della farnesina è stato chiaro e recapitato spesso dalle reti pubbliche. Messaggio che ha rassicurato inizialmente.

Nei giorni seguenti, nessuno si è permesso di dubitare delle istituzioni, di controbattere. La sofferenza e lo spavento italiano è stata la prima preoccupazione per tutti. Comprensione e priorità alle difficoltà dell’Italia, rispetto per tutti i lavoratori. Però ora dopo 5 settimane di quasi totale abbandono in molti iniziano a non poter sopperire più autonomamente alle difficoltà.

La verità?Davanti queste prese in giro, ora i 400 italiani alzano la voce!

“Siamo viaggiatori, certo! Pronti a tutto… Ma questa è una pandemia! E la nostra casa non è qui.”

Analizziamo l’apporto delle varie autorità/enti (risposte di oltre 100 persone)

  • Farnesina/unità di crisi/ministro dei trasporti: NON PERVENUTI. Non hanno mai risposto a un’email o a una chiamata;
  • Ambasciata dei cittadini italiani a Buenos Aires: INEFFICIENTE. Si è limitata a inviare comunicazioni(uguali per tutti) via email, con le date dei voli di rimpatrio da Buenos Aires. Non offrendo però soluzioni valide per raggiungere la capitale. Non ha risposto a nessuna richiesta o domanda, email o telefonata.
  • Consolati vari: Solo per alcuni, in determinate province è stato presente, telefonicamente. Ma la presenza non è andata oltre a un conforto. Il consolato non ha nessun potere, se non quello di organizzare i trasporti. E i trasporti d’emergenza verso la capitale non sono stati organizzati.
  • Autorità Argentine(Municipale, Protezione Civile, Polizia, compagnia di linea (Aereolinas Argentinas): ASSENTE. Non riguarda loro, questa la loro politica.
  • Presidente Alberto Fernández: Non ha mai speso una parola per i malcapitati turisti. Ogni volta che parla aumenta le restrizioni. Ultimamente ha dichiarato che per uscire a fare compere bisogna portare con se assolutamente il DNI (documento di identità locale); i turisti quindi si sono chiesti se avessero potuto continuare a uscire per fare compere, poiché sprovvisti di DNI (provvisti esclusivamente di passaporto).

Inevitabili confronti con le altre nazioni

Intanto nelle strade vuote talvolta si vedono passare autobus del Consolato di Francia, Svizzera, Germania. Tutti i turisti europei che giorno dopo giorno stanno tornando a casa. Ad oggi se facessimo un bilancio dei turisti europei bloccati, gli italiani sono in netta maggioranza.

Meccanismi per rimpatriare/Come si potrebbe tornare a casa?

Per raggiungere Buenos Aires sono necessari:

  1. Biglietto di volo di rimpatrio. Gli aereoporti italiani e argentini effettuano solo voli d’emergenza. Pertanto i primi voli disponibili(che sicuramente verranno cancellati) sono a Giugno. L’ambasciata Italiana a Buenos Aires, la Farnesina e l’aereoporto di Buenos Aires devono fissare un volo d’emergenza.
  2. Fissato il volo è necessario acquistarlo e mostrare ai vari posti di blocco quest’ultimo. Si può raggiungere Buenos Aires solo esclusivamente per prendere un volo entro le successive 24 ore.
  3. I consolati vari, quando indicano la data del volo, suggeriscono due modalità per raggiungere la Capitale federale: noleggiare un auto o andare in taxi. Quindi prendiamo come esempio quelli che sono a Rio Negro (parte del sud dell’Argentina): dovrebbero affrontare un viaggio di 26 ore (1700 km) senza soste, senza contare i costi elevati del taxi.

Questa è la storia parallela di centinaia di connazionali, dopo settimane in difficoltà, quella vera!

Articolo Scritto da Simone Grimaldi :https://www.instagram.com/simonegrimaldi.world/

Ringrazio Sara Bertagnoli per la collaborazione e il video: www.youtube.com/leawvlog e Instagram www.instagram.com/l_e_a_w

3 risposte a ““Per favore portateci a casa!” Le voci di 400 italiani bloccati in Argentina implorano il rientro!”

  1. A noi queste cose non le raccontano.
    Possibile che le vicissitudini di chi è all’estero debbano restare inascoltate?
    Oppure la voce di 400 persone non è sufficiente a fare in modo che ci si attivi per loro?

    1. Sono tante le cose che non raccontano. Per questo ho deciso di pubblicare questo post. Vedremo se la voce di 400 persone sia sufficiente a smovere qualcosa. Grazie per il commento!

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