Messico oggi: Tra Narcos e realtà!

Si può viaggiare in Messico?

Basta “googlare” le città più pericolose al mondo e sul podio vediamo città messicane. Non posso affermare il contrario, in quanto i fatti, la percentuale dei morti è alta. Credo tuttavia che la stampa, i giornalisti come spesso fanno, sfruttano le notizie a loro piacimento per fare sempre l’articolo scoop! (E mi riferisco anche al video delle Iene, Cizco la mattanza dei narcos, che reputo montato a pennello!).

Credo sia doveroso quindi andare a fondo sulla questione, in quanto se siete viaggiatori, se amate la storia, la scoperta e la natura, se vi piace assaporare cibi e culture diverse, dovete andare in Messico.

Ho scritto diversi articoli sul Messico, in questo articolo voglio fare chiarezza sulla situazione narco-politica attuale, molto complessa. Ma premetto subito che questa non si incrocia in nessuna maniera con i turisti, i quali sono tenuti comunque a prestare le dovute accortezze.

Quindi sì, si può viaggiare in Messico in maniera sicura.

Se anche voi state organizzando il vostro viaggio in Messico, leggete anche gli altri articoli che ho scritto.

Perchè il Messico viene considerato pericoloso?

Fino agli anni ’90 l’export di cocaina nel mondo rappresentava un mercato unitario, prettamente colombiano. Come parecchi già sapranno nel 1993 Pablo Escobar è stato ucciso. Negli anni successivi, c’è stato un breve passaggio del testimone agli altri cartelli colombiani, smantellati dalle forze dell’ordine.

I cartelli messicani dal 2000 in poi hanno assunto il pieno controllo del narcotraffico e oggi sono ciò che qualche decennio prima costituivano i cartelli colombiani.

Differenze cartelli colombiani e messicani

Le autorità locali e i servizi segreti americani dapprima hanno neutralizzato e smantellato tutte le organizzazioni di narcos, forti dell’esperienza colombiana, ma si sono trovati difronte gruppi con un’ organizzazione più efficace rispetto ai vecchi cartelli.

El Chapo con il suo cartello di Sinaloa, ha assunto le sembianze di un vero e proprio boss, come Escobar a Medellin. Egli primeggiava e gestiva ogni traffico, rendendo veramente quasi irrilevante il resto degli altri cartelli.

Dopo la sua tanto attesa estradizione le cose a quanto pare invece di migliorare, sono peggiorate.Ad oggi infatti non ci sono cartelli che si sono affermati leader, ogni organizzazione ha la sua zona,mercato e confini.

Tutti i cartelli che prima dell’estrazione di Joaquín Archivaldo Guzmán Loera detto il Chapo potevano essere considerati subordinati, hanno intravisto la possibilità di guadagnare terreno e imporsi sugli altri. Questo ha generato un continuo spargimento di sangue.

Lo stato ha enorme difficoltà placare la violenza nelle strade, e oltretutto ha enormi difficoltà anche ad individuarli geograficamente, poichè i loro processi per pulire il denaro sono molto elaborati.
Oltretutto anche se i narcos di oggi sono violentissimi, le loro uccisioni sono sempre mirate a profili bassi e dei rivali, evitando di coinvolgere le autorità internazionali e aiuti da altri fronti.

Chi sono i protagonisti della guerra in Messico?

Le guerre messicane si combattono su scenari differenti:

  • Guerra tra cartelli messicani per la presa di potere;
  • Guerra tra cartelli e Stato;
  • Guerra tra cartelli e Autodefensas (più avanti vedremo cos’è)
  • Incomprensioni e ingiustizie, mancanza di accordi tra Autodefensas e stato.

Quanti e quali organizzazioni criminali ci sono?

1. Cartello del Golfo

Chiamato così perchè affaccia sul golfo del Messico, ma opera su tante regioni. Dopo la delicata faccenda del Chapo sono stati il primo a costituire un esercito per provare l’espansione.

Negli anni 2000 hanno infatti ingaggiato i Los Zetas e controllato gran parte del mercato degli stupefacenti, oltre a fare rapimenti e estorsioni.

2. Los Zetas

Questo gruppo composto da paramilitari, qualche anno dopo essere stati assoldati da quelli del golfo, decide di staccarsi per lavorare autonomamente e di stipulare alleanze strategiche (Fratelli Beltran,Leyva e Los Negros) per fare la guerra a tutti gli altri cartelli. Sono i più addestrati tatticamente e fisicamente e sicuramente se c’è un’organizzazione primeggiante è la loro.

Quando i Los Zetas lavoravano per il cartello del golfo, i rivali del cartello di Sinaloa per contrastare arruolarono anch’essi un numero cospiquo di paramilitari, chiamati Los Negros. Anche i Los Negros si sono dopo breve tempo staccati da Sinaloa e paradossalmente si sono uniti proprio contro gli ex rivali Los Zetas.

Sono responsabili non sono di crimini e traffico di droga, ma anche rapimenti con conseguenti richieste di somme di denaro, estorsione e racket. Pare che collaborino anche in Europa tramite la ndrangheta.

3. Cartello di Sinaloa

Tutti i figli del Chapo uniti con il cartello, dopo il suo arresto hanno firmato numerose morti, mutilazioni per dimostrare agli altri che il cartello di Sinaloa non si era indebolito. Ma ciò non è bastato.

Come già detto in precedenza, a questo cartello appartenevano i fratelli Beltrán-Leyva e i Los Negros(inizialmente braccio armato per combattere i Los Zetas), i quali si sono staccati e alleati con i Los Zetas con l’obiettivo di eliminare tutti gli altri cartelli.

Il porto di Acapulco è un punto strategico conteso da parecchi cartelli e epicentro di centinaia di dispute violentissime tra Sinaloa e tutti gli altri cartelli.

A Ottobre 2019 c’è stato un episodio assi rilevante a dimostrare l’impotenza dello stato. Ovidio Guzman, detto El Raton, è stato arrestato. I narcos per giorni muniti di mitra e granate hanno girato per le coste messicane, messo in ginocchio lo stato e costretto a liberare il narcos.

4. Cartello di Juarez

Chiuaua è un’altra zona molto ambita, poichè Juarez si trova proprio a un passo dal Texas. Quelli del cartello di Juarez durante questi anni hanno disputato numerose lotte proprio con i rivali di Sinaloa. Parecchie di queste dispute sono rimaste in mente a molti, in quanto non si sono limitati a sparare, ma le morti brutali avvenivano dopo scuoiamento, teste tagliate e le mutilazioni

5. Tijuana

Arellano-Félix fino a qualche anno era il boss di uno dei cartelli più potenti. Il confine con la California e il collegamento con la Bassa California spesso cataloga Tijuana la città più pericolosa al mondo.

C’è da dire però che qui lo stato, rispetto ad altre zone maggiormente dimenticate, ha fatto bene il suo dovere, ha difatti arrestato esponenti importanti, neutralizzando quasi del tutto il cartello di Tijuana.

Per mantenere vive le rotte infatti c’è stata un’unione tra diversi rimaneggiati cartelli: Tijuana si è unita a quelli del Golfo dopo l’uscita dei Los Zetas. E a completare il quadro si è unito anche il Cartello di Oaxaca.

Autodefensa


“Lo stato non mi tutela, mi sono stancato di subire repressioni, se proprio devo morire, preferisco farlo combattendo!”

Questa organizzazione è più particolare e complessa di quello che sembra. Precisiamo che non è un cartello, ma nasce come una protestante “polizia comunitaria” nel golfo del Messico con lo scopo di autotutelare il territorio, i cittadini e gli imprenditori locali.

Nasce nel Michoacán nel 2011, ad oggi comprende lo stato di Guerrero e Chiapas, contando circa 25000 esponenti. Una grande organizzazione, appoggiata da gran parte della popolazione.

Il cartello nei confronti degli imprenditori garantiva sempre una sorte di pax mafiosa.

Nel Marzo 2011 in Michoacan però si sono presentati, firmando numerose impiccagioni, i Caballeros Templarios: nuovo cartello della droga. L’obiettivo di questo gruppo era di staccarsi dalla Familia Michoacana e sottrargli l’egemonia sul territorio.

Ovviamente questo ha segnato subito scontri con gli altri cartelli e centinaia di morti. Per finanziare la guerra i Cavalieri hanno usato racket contro imprenditori e estorsioni, hanno violentato e ucciso mogli e figlie di imprenditori, incendiato campi, rapito i loro figli. La pax mafiosa è cessata. Le Autodefensas che già tramavano da tempo, scendono in campo.

Ideatori del movimento armato:

  • Estanislao Beltrán: chiamato Papá Pitufo (grande puffo) per il suo aspetto, difatti è un allevatore con una bianca barba lunga; 
  • José Mireles: chiamato El Dottor, un medico baffuto dallo sguardo di ghiaccio. 
  • Hipólito Mora: vero fondatore delle autodefensas in Michoacán e vero leader, padre di undici figli avuti da cinque mogli. Anch’egli è un allevatore di bestiame.
  • Alberto Gutiérrez: “El Cinco” è il leader a Parácuaro, cuore del Messico, prima era un coltivatore di limoni.

Situazione stato/autodefensas

All’inizio le autodefensas giravano su pick-up armati e con il viso coperto, come i narcos. C’è stata subito incertezza da parte del popolo, della politica, delle autorità. Lo stato in tutta la questione era chiamato a prendere una posizione.

Il governatore del Michoacán, Fausto Vallejo, si diceva contrariato, così come il Procuratore Generale, Jesús Murillo Karam, più volte ha dichiarato di voler fermare l’avanzata delle autodefensas.

La potenza e la determinazione delle Autodefensas, l’impotenza dello stato nel placare i narcos e l’appoggio dei cittadini, hanno costretto lo stato a ritagliare un ruolo nella vicenda.

La prima alleanza Polizia-vigilantes organizzati(autodefencas) prevedeva che questi ultimi potessero circolare armati nelle comunità, ma non nelle autostrade.

Dati certi ci sono: a voi la valutazione!

  • Le Autodefensas hanno combattuto guerre asprissime contro i narcos, liberando Michoacan dai cartelli. Sono infatti intervenuti con un’ottima strategia durante la guerra tra cartelli(Caballeros Templarios e il cartello di Michoacan) costringendo i narcos alla ritirata.
  • Lo stato ha usufruito delle autodefensas in diverse operazioni(come quella citata), ma comunque nel 2014 ha fatto arrestatare circa 90 leader delle autodefensas. E questo potrebbe generare dubbi sull’onestà dello stato.
  • Le autodefensas usano metodi criminali per smantellare i narcos, questo significa traffico di armi. Secondo testimonianze popolari, per finanziare la guerra oltre alla vendita illegale di armi, le autodefensas si sono cimentate anche nella vendita di stupefacenti.
  • Non c’è alcuna prova che possa catalogare le autodefensas pari ai narcos. Qualcuno denuncia collusioni di questi gruppi col cartello Jalisco Nueva Generación o infiltrazioni mafiose nel movimento. è un dato di fatto che alcuni ex narcos, dopo aver scontato la loro pena si sono aggregati alle autodefensas, ma ciò non può costituire reato. La linea legale/illegale è sottile, ma le autodefensas l’hanno rispettata.

Riflessioni

Il rapporto stato/polizia comunitaria è stato sempre ambiguo, come è ambiguo lo stato, come sono ambigue le autodefensas. C’è difficoltà a stabilire se le Autodefensas sono già o potrebbero diventare presto criminali oppure se lo stato è corrotto.

Questa è la situazione complessa messicana, in ogni caso ribadisco che il turista in tutto ciò è tutelato. è giusto quando si decide di visitare un posto, conoscere ogni sfaccettatura e vi assicuro che c’è tantissima disinformazione a riguardo. Spero di essere stato esauriente e consiglio sempre di leggere i miei articoli riguardo il Messico.

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