10 tappe Made in Italy: Verona

La città di Romeo e Giulietta fra le città preferite degli utenti in rete

Per chi si fosse perso la prima parte

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Ho tentato un esperimento con l’obiettivo di scoprire le località italiane preferite dagli utenti di Yahoo! Answers.
Il risultato, estratto da 442 opzioni di risposta, rappresenta un interessante pretesto per scoprire lati meno conosciuti su alcune città del Bel Paese.

Nella prima parte del post abbiamo scoperto l’altra città classificatasi 9/na a parimerito con Verona.

La mia nuvola fantozziana

Amici traveler e aspiranti tali, vicini e lontani (consentitemi la citazione), spero siate più fortunati di me, credo di essere braccato dalla classica nube di fantozziana memoria, capace di rovesci anche nelle giornate dal cielo più terso pur di rovinarmi i fine settimana.
Veri e propri nubifragi si abbattono puntualmente quando, con un imprescindibile DPCF (Decreto della Presidenza del Consiglio di Famiglia presieduto con nomina a vita da mia moglie), riesco a spostarmi per brevi soggiorni in città d’arte e amene quanto sconosciute italiche località.

Alcuni luoghi sembrano magici,questo enorme mascherone in pietra sovrasta una grotta nel del Giardino Giusti, a Verona.

9° posto: Verona

L’immagine nostrana è quella di un Paese dalle innumerevoli bellezze naturali e dall’avvenenza forgiata dalle popolazioni che avrebbero poi rappresentato (insieme ad altre mediterranee) la culla della civiltà occidentale.
Città d’arte e borghi sconosciuti, talvolta abbarbicati o celati nelle posizioni più impensabili, sono l’essenza di un Paese per certi aspetti magico, oscuro ma anche romantico. La Penisola, soprattutto quella medievale, diviene allora ambiente ideale per fiabe o idilliaci quanto struggenti drammi shakespeariani.

Quando si cita Shakespeare la mia mente evoca Verona, Patrimonio dell’Umanità e 9no centro preferito dal nostro campione di answeriani conquistando il 2,3% delle preferenze.
La città degli innamorati attira turisti da tutto il mondo, conquista grazie all’appeal di Romeo e Giulietta, ma anche per i moltissimi luoghi di interesse culturale e storico nel suo incantevole centro.

Il mitico balcone dal quale la bella Giulietta aspettava il suo dolce Romeo.

L’ala incompleta dell’Arena

Coloro che mi seguono lo sanno, non proporrò una guida turistica, l’intenzione è vivere la Città Scaligera immergendoci nelle sue leggende come quella legata al celebre anfiteatro romano, l’Arena, ma non solo.
La volta che mi sono ritrovato nella località veneta ho potuto viverla con la comodità di chi la abita, senza la voglia turistica di vederne solo qualche fugace scorcio e questo grazie alla mia vecch… storica utilitaria.
Di sua volontà la domenica sera, anziché riportarmi a casa, decise che era il momento di far visita a una delle tipiche officine meccaniche della zona, laddove volle trattenersi qualche giorno in più. Piovve quasi sempre.

Una leggenda vuole che l’Arena sia stata costruita in una sola notte da orde di demoni.

L’iconica Arena in estate ospita l’Arena Opera Festival, in primavera e autunno è tappa irrinunciabile per cantanti e musicisti internazionali.
Non so se amiate Diodato, ma questa esibizione all’Europe Shine a Light (evento che nel 2020 ha sostituito l’Eurovision Song Contest, a causa dell’emergenza Covid) in un’Arena deserta, fa davvero rumore.

Diodato canta la sua “Fai rumore” in un’arena di Verona deserta da brividi.

L’origine dell’anfiteatro è circondata da un alone di mistero, le fonti scritte sono lacunose circa l’inaugurazione, comunque la data non è successiva al I secolo.
Nel Medioevo una leggenda metropolitana ante litteram sosteneva che un aristocratico condannato a morte, in cambio della salvezza, assicurò ai suoi concittadini una struttura enorme, realizzata in una sola nottata e tanto capiente da contenerli tutti.

Il gentiluomo per mantenere la parola data assicurò l’anima al diavolo e questi (nel tempo che Fincantieri avrebbe impiegato a fare il primo soprallugo) si impegnò a effettuare il suo lavoro: nelle ore tra l’Avemaria della sera e quella del mattino grazie ai diavoli infernali.
Durante la notte l’uomo si pentì, implorò la Madonna che permise al sole di innalzarsi all’orizzonte due ore prima. Alla prima nota dell’Avemaria i demoni del cantiere s’inabissarono lasciando l’immensa costruzione working in progress e da qui trarrebbe origine l’Ala (ancora oggi) incompleta.

Il temperino di Mozart

A Verona nel 1770 suonò un Wolfgang Amadeus Mozart appena 14enne.
L’irrequieto enfant prodige si esibì all’Accademia Filarmonica e nella chiesa di San Tomaso Cantuariense.
Qualora siate di passaggio, provate ad ammirarne l’organo autografato, sul quale il musicista incise le proprie iniziali (ancora visibili) con un temperino.
L’accesso ai visitatori è garantito dai volontari della Verona Minor Hierusalem e le visite sono possibili il sabato dalle 10 alle 17.

Verona è considerata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

Il Libro del comando

Ma ora torniamo alla leggenda e spostiamoci in periferia, presso il Castello di Montorio, roccaforte medievale situata sull’omonima collina.
Al suo interno sarebbe celata una rarissima copia del Libro del comando, testo di magia contenente formule magiche capaci di accondiscendere a qualunque volontà. Sembra che il testo fosse diffuso sui colli veronesi: vennero banditi e, una volta all’anno, venivano bruciati perché ritenuti opera del diavolo.
Gettati nelle fiamme, i tomi impazzivano agitandosi come fossero esseri umani.

I ricchi e i poveri

Un’altra storia tipica veronese riferisce che il Signore decise di farsi condurre da Pietro sulla terra per accertarsi se tutto fosse a posto.
Lungo il tragitto videro una casa alla quale bussarono. Si presentò una signora spiegando che una donna in abito di nero e con una falce le aveva portato via il compagno di una vita, ma aveva ancora i numerosi figli, temporaneamente in cerca di qualcosa da mangiare.
Il Signore doveva compiere un lungo cammino e risultava impossibile trattenersi, ma garantì che sarebbe tornato per conoscerli e ripartì.
Rincasati i figli, lei li lavò e rese presentabili, ma non aveva abbastanza abiti buoni così decise di vestirne bene tre e di nascondere gli altri nel porcile.
Il Signore si ripresentò e gli furono presentati i figli ben vestiti lasciando gli altri fra i maiali, Lui li benedì e volle che avessero tutto.
Grazie a quella signora da allora in terra abbiamo pochi ricchi signori e tanti poveri, come quei bambini.

Domanda tratta dal sito Yahoo! Answers (it.answers.yahoo.com). De gustibus non est disputandum.

🍽 Cosa puoi mangiare a Verona?

I nobili veronesi erano famosi in tutto l’Impero Romano per la gustosità dei pranzi che riservavano ai propri ospiti, anche le cronache medievali tramandano storie sulle squisite pietanze riservate agli ospiti dei principi Scaligeri.

Il vecchio Saggio di Bagheria suggerisce che ogni uomo ha una pancia, ogni paese un’usanza.
E le usanze vanno rispettate, concludiamo quindi con un menù contenente tipici piatti veronesi.

Pasta e fasoi

Un piatto robusto, frutto dalla creatività dei poveri, insuperabili nell’arte di mangiare bene. Minestra in passato preparata soprattutto in autunno, quando in famiglia si macellava il maiale e c’era grande disponibilità di cotenna (o cotica) fresca, ingrediente fondamentale per la preparazione.

Bollito con Peara

Salsa con pane grattugiato, brodo, midollo di bue e pepe. Secondo una leggenda questa ricetta fu inventata da un cuoco di corte della regina Rosmunda.

Pandoro

Chi non conosce il tipico dolce natalizio? Creato a fine ‘800, deriva dal Pan de Oro, servito sulle tavole dei ricchi veneziani e dal Nadalin, dolce medievale consumato a Natale.

Esistono luoghi incantevoli, che desideri visitare perché speciali e fin da bambino sognavi di vederli di persona, ma Verona va oltre. Va vissuta.

E tu? Se ti regalassero un viaggio e una notte in hotel a Verona e dovessi partire entro due ore dove andresti? O preferiresti un’altra meta?

Non perderti il prossimo post, scopriremo leggende e curiosità della città che gli answeriani hanno inserito in 8va posizione!

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